Una viaggiatrice
affamata di storie
Se sei qui è perché stai pensando di condividere un pezzo di strada con me. Secondo la mia esperienza, i viaggi migliori sono quelli che ho intrapreso con persone che hanno passioni, valori e uno stile di viaggio affini ai miei.
- abbiamo ricevuto questo pianeta in prestito: ogni angolo ci può regalare una sorpresa, ma è nostro dovere lasciarlo migliore di come l’abbiamo trovato
- ogni persona deve avere la possibilità di vivere una vita piena, sicura e felice, a prescindere da dove è nata, dalla sua istruzione, dal colore della sua pelle, dalla sua identità di genere, dal suo orientamento sessuale, religioso e politico, dal suo aspetto, dalla sua salute fisica e mentale, dal suo regime alimentare, da sue disabilità fisiche o intellettive
- comunicare in modo gentile e rispettoso è fondamentale per una convivenza serena e costruttiva tra esseri umani
I viaggi mi nutrono
Una delle mie bio recita: “Il mio accessorio preferito è la valigia”. Durante la pandemia mi sono resa conto di quali sono le mie due più grandi passioni: i viaggi e le persone. Per supplire alla loro mancanza, in quel periodo ho letto decine e decine di romanzi, e ho viaggiato con la fantasia.
Viaggiare mi rende felice: vedere luoghi che non ho mai esplorato, conoscere culture diverse, assaggiare cibi mai provati prima. Ho vissuto in tante città, tra cui Venezia, Napoli, Parigi e Milano. Nel decennio dei miei vent’anni ho traslocato undici volte. C’è stato un tempo in cui avevo sempre una valigia (rosa) in mano. Dopo nove anni a Milano, sto progettando la mia vita nomade. Tra il 2022 e il 2023 ho trascorso più di tre mesi nel Sud Est Asiatico, da sola. Spero di rifarlo presto.
Le storie mi incantano
Fin da quando, piccolissima, mio nonno Nino mi raccontava fiabe su fiabe, instancabile, per tenermi occupata o farmi addormentare. Oggi che lui non c’è più leggo romanzi su romanzi, e ascolto storie da chiunque abbia voglia di condividere un pezzo di strada e di ricordi con me. Mi piacciono soprattutto le storie che non sono mai state raccontate. Quelle delle persone invisibili, che vivono ai margini, che non hanno voce, diritti, rappresentazione. Le custodisco e le racconto, perché è giusto farlo. Perché il mondo è pieno di colori e noi, spesso, ne vediamo solo due.
Sono incorreggibilmente curiosa
Si potrebbe dire che sono multipotenziale, secondo la definizione di Emily Wapnick (link esterno), perché nella mia vita ho avuto (e ho) tantissime passioni che ho approfondito e studiato, dal cucito al cake design, dalla calligrafia al tango. Ho cambiato diversi mestieri: sono stata ricercatrice universitaria durante il mio dottorato di ricerca in Storia della lingua italiana, organizzatrice di eventi e convegni scientifici internazionali, gestrice di progetti di formazione aziendali. Ho scritto di stampa digitale per riviste tecniche di settore, ho raccontato storie di innovazione e imprenditoria per molte piccole e medie aziende italiane, ho costruito community sui social media per aziende soprattutto di formazione. Oggi tengo corsi di comunicazione, copywriting, storytelling, social media, branding, e coordino progetti in linea con i miei valori, soprattutto legati ai concetti di “diversità e inclusione”. E cerco di capire come rendere il mondo un posto migliore grazie a quello che so e a quello in cui credo.
Su LinkedIn puoi dare un’occhiata alla mia esperienza professionale.
Su Instagram, soprattutto nelle storie, puoi seguire i miei racconti e le mie riflessioni.
Si potrebbe dire che sono multipotenziale, secondo la definizione di Emily Wapnick (link esterno), perché nella mia vita ho avuto (e ho) tantissime passioni che ho approfondito e studiato, dal cucito al cake design, dalla calligrafia al tango. Ho cambiato diversi mestieri. Oggi tengo corsi di comunicazione, copywriting, storytelling, social media, branding, e coordino progetti in linea con i miei valori, soprattutto legati ai concetti di “diversità e inclusione”. E cerco di capire come rendere il mondo un posto migliore grazie a quello che so e a quello in cui credo.
Su LinkedIn puoi dare un’occhiata alla mia esperienza professionale. Su Instagram puoi seguire i miei racconti e le mie riflessioni, soprattutto nelle storie.
Perché Cassandra Divina?
“Divina” è un gioco di parole, perché è la terza persona singolare del verbo “divinare”, cioè “prevedere il futuro”. Ma è anche un aggettivo: molte persone mi chiamano “diva”. Davvero, non capisco proprio il perché.
I valori in cui credo
- Credo nel rispetto delle persone e della natura, nella convivenza delle differenze, nella lentezza, nelle seconde opportunità e nelle seconde vite.
- Credo nella gentilezza come forma ultima e superiore di forza, che pertiene solo a chi ha raggiunto consapevolezza, sicurezza ed equilibrio.
- Credo nella bellezza che salva, e risiede nell’unicità e nell’originalità. Cerco l’armonia che si crea dall’incontro con il diverso.
- Credo nella giustizia e nella responsabilità di chi ha di più. Credo nella coerenza: cerco di vivere e realizzare ogni giorno le idee in cui credo e le parole che dico.
- Credo nel potere trasformativo e creativo della rabbia, quella che nasce di fronte alle ingiustizie e alle ineguaglianze. La trasformo in passione.
Cose belle che faccio e ho fatto
Una serie di editoriali per la Radiotelevisione Svizzera (RSI)
Parlo di femminismi, giustizia sociale, convivenza delle differenze
Due articoli al mese, in cui esploro tutti i temi che mi stanno a cuore per il canale Cultura di RSI. Non c’è un calendario fisso, ma puoi salvarti questo link per trovare la lista sempre aggiornata.
La moderazione di un panel sull'accessibilità culturale
Dire, Fare, Comunicare 2024, a cura di Associazione Fedora
Una giornata di sensibilizzazione sulla comunicazione accessibile. Un panel di 2 ore con Marco Andreoli, Silvia Callocchia, Elia Covolan, Irene Matassoni, Caterina Minardi, Matteo Pedrazzi, Chiara Pennetta.
Un TEDx a Policoro
Parole che non esistono: pratiche di linguaggi inclusivi
Una videolezione, per i WP OK Days
Accessibilità e inclusione: una questione di business e valori
Inclusione e accessibilità fanno bene al mondo. Ma fanno anche bene al business: valori, normativa, case history virtuose da cui trarre ispirazione. Puoi anche ascoltare la lezione.
Un articolo accademico
Oltre il linguaggio inclusivo: per una comunicazione gentile, rispettosa e consapevole
Il valore politico e rivoluzionario di comunicare con gentilezza e rispetto, nella raccolta di saggi Dall’affetto al morso, dell’editore Ronzani.
Un podcast, per Sorgenia
Prima di parlare bisogna ascoltare
Non tutte le violenze di genere sono visibili. Alcune capitano sul lavoro, e noi donne stesse non le riconosciamo immediatamente.
Un articolo in un ebook, per Sorgenia
Prima di parlare bisogna ascoltare
Per ogni ebook scaricato, Sorgenia ha donato un euro a Pangea Onlus, che lavora con le donne afghane.
Una videointervista, per Women in Voice Italy
Parole inclusive: l’importanza delle parole nella comunicazione tra umani e tra umani e macchine.
Una chiacchierata a più voci sui linguaggi inclusivi, con Alice Orrù, grande esperta di questi temi e coautrice del manuale Scrivi e lascia vivere.
Un’intervista, per MM, quindicinale del Master in Giornalismo dell’Università degli Studi di Milano
Rivoluzione (non solo) a parole. L’approccio di Panciera e Lattuada, copywriter e delegata comunale
L’articolo di Matteo Negri, a pagina 6, indaga come combattere i pregiudizi nel linguaggio e applicare la parità di genere.